Come evolverà il crowdfunding immobiliare?

Il 10 novembre 2021, per tutti i Paesi dell’Unione europea, è entrato in vigore il “Regolamento sui fornitori di servizi di crowdfunding europei per le imprese”.

Qual è lo scopo di questo regolamento?

Uniformare le norme per fornire i servizi di crowdfunding, basati su prestiti e investimenti per finanziare le imprese. Quindi anche le piattaforme di crowdfunding immobiliare rientrano in questo progetto.
Il vantaggio del presente regolamento è facilmente intuibile: le piattaforme di crowdfunding immobiliare, per esempio, possono rivolgersi all’intera Unione europea grazie a un “passaporto” che ne certifica l’autorizzazione.

Potranno così estendere il proprio bacino di utenza e trovare più investitori. Alla base del regolamento c’è la volontà, da parte della Commissione europea, di migliorare il potenziale del crowdfunding e agevolare l’accesso agli investimenti sulle piattaforme adibite.

Un’innovazione per il crowdfunding

Facilità, dunque, per scegliere il crowdfunding come alternativa ai finanziamenti bancari?

Dietro il “Regolamento sui fornitori di servizi di crowdfunding europei per le imprese” c’è proprio questa aspettativa.

Non più limitate al proprio Paese, le piattaforme di crowdfunding – basate sia sull’equity sia sul lending – potranno aumentare la loro disponibilità negli investimenti e attrarre un pubblico via via più vasto e interessato.

E per gli investitori, anche privati – abbiamo visto come il crowdfunding immobiliare abbia attratto sempre più persone, grazie a un investimento minimo di 500 euro – ci sarà un regime di protezione.

Il regolamento per il crowdfunding in breve

Sono 3 i principali punti su cui si basano la sicurezza e la protezione negli investimenti per gli investitori:

Regole chiare per divulgare le informazioni per i proprietari dei progetti e per le piattaforme di crowdfunding.
Una serie di regole per l’amministrazione e la gestione del rischio per le piattaforme di crowdfunding.
La costituzione di poteri di vigilanza, designati dalle autorità degli Stati membri, che controllano il funzionamento delle piattaforme di crowdfunding.


Ma c’è anche un altro, sicuramente più importante, punto da considerare, che riguarda le piattaforme che offrono servizi di crowdfunding: a partire dall’11 novembre 2023 soltanto le piattaforme di crowdfunding in regola con questo provvedimento europeo potranno continuare a fornire i loro servizi.

L’adeguamento al “Regolamento sui fornitori di servizi di crowdfunding europei per le imprese” è quindi una prerogativa necessaria affinché si possa operare nel settore del crowdfunding in Italia.

Le autorità per l’accettazione delle domande di autorizzazione

A questo proposito è stata approntata un’integrazione al regolamento, che definisce i requisiti e le modalità per presentare la domanda di autorizzazione come fornitore di servizi di crowdfunding.

Le autorità competenti designate a tale scopo sono la Consob e la Banca d’Italia, che supervisioneranno le piattaforme di crowdfunding per concedere o meno l’autorizzazione a prestare i loro servizi.

Condividi questo post